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L’acqua del rubinetto è potabile?

Si può bere (e risparmiare) bevendo l’acqua del rubinetto?

L’acqua è un bisogno imprescindibile per l’uomo, una delle nostre fonti di vita.

Il nostro fabbisogno giornaliero ci porta ad acquistare quantità enormi di bottiglie di acqua, perché ci è stato insegnato che l’acqua migliore per la nostra salute è quella imbottigliata e distribuita nei supermercati. Ma è davvero la nostra opzione migliore?

Basta solo pensare alla fatica che comporta spostare un pacco di bottiglie di acqua e ai danni che potrebbe fare alla nostra schiena durante il trasporto. Senza dimenticarci del costo attribuito a questa risorse che è disponibile gratuitamente in natura e a prezzo molto più ridotto grazie agli acquedotti. Infatti, è stimato che il prezzo dell’acqua in bottiglia equivalga a circa duemila volte tanto quello dell’acqua del rubinetto. E ne vale davvero la pena? Non si potrebbe allora semplicemente usare l’acqua che abbiamo disponibile direttamente in casa, evitandoci sforzi fisici e spese inutili?

Molti pensano che l’acqua del rubinetto non sia ideale da bere, perché piena di elementi nocivi, che sono presenti sia naturalmente che a causa dell’uomo. Certamente questo è vero, ma è un problema che si può facilmente risolvere grazie a un impianto di depurazione. Infatti, è risaputo che il danno maggiore all’acqua del rubinetto lo provoca il cosiddetto ‘ultimo miglio’, ovvero l’ultimo tratto di tubature che ci porta l’acqua direttamente in casa, che è problematico specialmente negli edifici vecchi e che può rilasciare ulteriori sostanze nocive. Basterebbe quindi un controllo delle tubature per verificare la composizione dell’acqua che abbiamo a disposizione, visto che non è possibile avere un’etichetta esaustiva come quella che possiamo trovare sulle bottiglie.

Due esperti dell’università Bicocca di Milano hanno brevettato un metodo poco dispendioso proprio per analizzarla. Si tratta di un minikit con un procedimento in cinque mosse che ci permette di determinarne il PH (ovvero l’alcalinità), la durezza (che dipende dalla presenza di Calcio e Magnesio), la presenza di nitrati e nitriti, di cloruri e di solfati (la cui presenza è dovuta anche al naturale scorrimento dell’acqua tra le rocce).

Basterebbero quindi due mosse per risparmiare considerevolmente e ottenere l’acqua ideale senza alcuno sforzo: verificarne la composizione con un kit domestico e installare un impianto a osmosi per eliminare le sostanze indesiderate e ottenere l’acqua limpida, pulita e salutare che desideriamo.

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